Precedence: bulk
Egregio dottor Trevisan,
facendo finta che tutto ciò non sia assurdo, non sarebbe il caso di vedere
se la SIAE ha il diritto di esigere alcunché dagli autori che hanno
pubblicato senza mai riscuotere una lira di diritto d'autore, previo accordo
verbale con l'editore, senza essere iscritti alla Società, perché rinunciare
a compensi ed a contratti scritti era l'unica strada per pubblicare?
Facciamo un caso personale. Io ho scritto qualcosa. Non ho nemmeno un
contratto: non un contratto che parli di diritti d'autore, ma proprio nessun
contratto purchessia.
Pertanto, se qualcuno chiederà di far fotocopiare qualcuna delle mie piccole
cose, ne sarò semplicemente lieto: e se la SIAE vorrà soldi dalla
fotocopisteria, chiederò alla Società di rivolgersi agli Editori per
ottenere - prima di procedere - visione dei contratti.
Nel contempo, se qualcuno chiederà a bibliotecari copia di roba mia, potrà
averla direttamente da me, in formato elettronico o cartaceo, ivi comprese
trascrizioni a suo tempo effettuate a norma di legge. Sarò responsabile -
fino a prova in contrario - di aver diffuso roba mia, non soggetta a
contratto.
Nei limiti del possibile, poi, butterò tutto su Internet, anche le cose che
gli Editori non hanno pubblicato perché non hanno trovato sponsors.
Il tutto avrà la forma dell'autobiografia documentata, e chi scarica
scarica, anche i documenti inediti.
Fate un po' voi.
Buon lavoro nell'Europa delle quote latte.
Mariano Welber.
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