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Cari colleghe e colleghi della lista sudtirolese,
sulla condanna della bibliotecaria modenese che aveva prestato a un utente
minorenne il romanzo "Scopami" della'autrice Virginie Despentes,
trasmetto un commento del collega Dario D'Alessandro, esperto in campo
giuridico,
apparso sulla lista italiana AIB-CUR,
cordiali saluti,
Sergio Trevisan
Biblioteca civica Rovereto
>-- Messaggio originale --
>Date: Sat, 29 Mar 2003 09:52:11 +0200
>From: "Dario D'Alessandro" <biblioteca@provincia.pescara.it>
>Subject: Condannata penalmente per aver prestato un libro
>Il problema sollevato con la lettera che porta la firma di Daniela
>Magnani e' piu' grave di quanto non ci sia stato presentato dalla
>stessa.
>
>Premesso che per poter esprimere un giudizio definitivo e' necessario
>poter leggere tutta la sentenza, vorrei ricordare che l'articolo 528 CP
>(invocato per condannare la bibliotecaria della provicnia di Modena) non
>attiene solo alla distribuzione di materiale pornografico a minori, ma
>alla distribuzione di materiale pornografico a chicchesia. Puo' anche
>essere che nel dispositivo della sentenza sia stato richiamato anche
>l'articolo 539 CP - relativo ai delitti contro la moralita' pubblica e
>il buon costume commessi in danno di un minore degli anni quattordici -
>ma alla fine la sostanza non cambia.
>
>Quindi il problema non attiene solo all'eventuale accortezza comunque
>dovuta da chicchesia (genitori, insegnanti, bibliotecari, educatori
>ecc.) nei confronti dei minori, ma solleva un problema che va ben oltre
>il "famoso" caso trentino della fine degli anni 80' dell'enciclopedia
>sessuale per ragazzi che si risolse, com'era prevedibile, in un non
>luogo a procedere perche' non sussisteva alcun fatto penalmente
>perseguibile.
>
>Censurare un romanzo o un saggio per il suo contenuto, per quanto
>"forte" possa essere, e definirlo materiale pornografico e quindi
>invocare contro di esso le norme del codice penale equivale a rimettere
>in discussione non solo compiti e competenze dei bibliotecari, ma tutto
>il sistema della liberta' d'informazione.
>
>Quanto alle sezioni per ragazzi sta nella scienza e coscienza del
>bibliotecario la scelta dei libri da mettere a disposizione dei piu'
>giovani (citando il Manifesto sulla biblioteca pubblica ricordiamo che
>"ogni fascia d'età deve trovare in biblioteca materiale rispondente ai
>propri bisogni") sta nella sua professionalita' dinanzi ad una lettura
>"difficile" eventualmente preparare il giovane utente alla lettura, ma
>da questi momenti di professionalita' alla censura ce ne passa!
>Credo che l'AIB, in questa occasione dovrebbe intervenire nelle maniere
>più dirette ed opportune e, soprattutto, dovrebbe farlo con
>tempestività.
>Un saluto a tutti.
>Dario D'Alessandro
>biblioteca@provincia.pescara.it
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