Liebe Biblio-Listler/innen, cari lettori/lettrici della biblio-list,
aufgrund des Feiertages etwas früher als sonst … dafür umso herzlicher unsere Einladung zu unten stehender Veranstaltung.
Achtung!
Beginn: 19.00 Uhr
invitiamo cordialmente alla manifestazione in occassione della presentazione dei risultati della ricerca “Il cibo del mondo unisce le persone”
Attenzione! Iniziamo alle ore 19
Zweck der Umfrage war es, herauszufinden, wie stark die Beziehung von Personen mit Migrationshintergrund zu ihren Herkunftsländern
durch ihre Ernährungsgewohnheiten beeinflusst wird. Gleichzeitig wollte die Studie etwas über die Einstellung der Südtiroler/innen zu exotischen Speisen herausfinden.
Die Studie hat gezeigt, dass Menschen eine starke Bindung zur Nahrung ihres Herkunftslandes haben,
aber auch, dass sie sich sehr für Lebensmittel aus aller Welt interessieren:
Lebensmittel sind ein geeignetes Instrument, um soziale und kulturelle Barrieren zu überwinden, neue Kontakte zu knüpfen und so gegenseitiges Verständnis zu erzeugen. Sie erleichtern die Entstehung von Momenten der Interaktion und des Dialoges zwischen
Menschen, Kulturen und verschiedenen Völkern.
An der Studie „Die Lebensmittel der Welt verbinden Menschen“ nahmen 200 Südtiroler/innen und 400 Einwanderer, die in der Provinz Bozen leben, teil.
Lo scopo dell‘indagine era di analizzare il legame delle persone immigrate con i propri paesi di provenienza
studiando le abitudini alimentari. Inoltre la ricerca era finalizzata a individuare qual‘è l‘orientamento degli Altoatesini riguardo al consumo di cibi esotici.
La ricerca “Il cibo del mondo unisce le persone” ha evidenziato che
le persone esprimono un marcanto attaccamento al cibo del paese d‘origine, ma nel contempo, sono attratte ed inclini a consumere gli alimenti di altri paesi del mondo. Sotto questo profilo, il cibo
concorre ad abbattere le barriere socio-culturali, veicola i contatti e la conoscenza reciproca ed agevola la nascita di momenti di interazione e dialogo fra le persone, fra culture e popolazione differenti.
L‘indagine ha coinvolto 200 persone altoatesine e 400 persone immigrate residenti in Provincia di Bolzano.
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